Category "Education"

Donare ci aiuta a stare meglio

Le spiegazioni che muovono le persone a donare possono essere le più differenti, da chi utilizza la donazione per assicurare la propria supremazia, per produrre forme di dipendenza o addirittura per reprimere il donatario; talvolta, anche se contraria e incompatibile con il pensiero funzionale, la donazione può essere utilizzata per il perseguimento di secondi fini.

Quindi esistono donazioni e donazioni, ma c’è un donare che è un po’ più lontano dai secondi fini, diverso da quello concepito dal pensiero strumentale e più vicino a un’opportunità, quella di contribuire alla realizzazione del bene comune.
I motivi utilitaristici si uniscono alle esigenze ideali, pensiamo ad esempio alle donazioni fatte a benevolenza della ricerca scientifica in campo medico dove, vicino al sentimento di fare una cosa giusta, vi è anche l’aspettativa che, un giorno, potremmo essere noi o i nostri cari i beneficiari dei miglioramenti e avanzamenti che verranno fatti grazie a queste offerte.
C’è poi chi vive la regalia come un’occasione per confermare i propri valori, come una modalità per raccontare la gratitudine per ciò che ha ricevuto o comunque compiere un dovere morale che deriva dalle proprie credenze religiose o dal senso civico, se non perfino dal senso di colpa che nasce naturalmente nel vedere la sofferenza quando invece si vive nell’eccesso.

Non è un caso che siano molteplici le organizzazioni che fanno proprio leva su tale coscienza di colpa per sollecitare le donazioni. Il dono, principalmente in una società in cui la democrazia simbolica è in evidente crisi, può divenire un’efficace modalità per sostenere il proprio essere cittadino. Attraverso il dono è possibile partecipare realmente alla definizione e alla realizzazione del bene comune. Inoltre, grazie ai benefici fiscali noti, è possibile indirizzare, seppure in modo marginale, la spese pubblica.
Ciò di cui dobbiamo essere coscienti è che il dono può appagare alcuni dei bisogni oggi più diffusi e a cui la nostra collettività non sembra essere in grado di dare riscontri adatti: il bisogno di senso, di attinenza, di relazioni vere perché non strumentali, di essere identificati nella propria dignità, di vivere emozioni originali. Si tratta di bisogni che difficilmente possono essere appagate con l’acquisto di beni e servizi, ma che, grazie al dono, possono essere soddisfatte generando quella felicità che la società del benessere non sembra in grado di conquistare.

Concludendo, il dono ci concede di testimoniare tangibilmente la nostra umanità in quanto è un atto libero, forse l’unica azione veramente libera che possiamo sperimentare, non solo perché non ci può essere obbligato, ma perché custodisce in sé quella profondità etica, quella capacità di fare ciò che abbiamo individuato come buono, bello e giusto, che è la sola che realmente ci caratterizza come esseri umani. Tramite l’offerta, noi revochiamo sulla dignità dell’altro, riconoscendolo come fine del nostro operare e non mezzo, come invece avviene negli scambi commerciali, dato che il fine del dono è il rapporto che si crea e non la cosa barattata. Promuovere il dono esprime il creare una società migliore, perché veramente umana.

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

In Italia ci sono poco meno di 8 milioni di persone con disabilità, che rappresentano circa il 13% della popolazione. Un’indagine di Eurostat ha confermato il legame tra disabilità e povertà: il 33% delle persone con disabilità in Italia è a rischio di povertà, rispetto al 23% delle persone senza disabilità. Le persone con disabilità hanno minori opportunità di lavoro e un accesso limitato all’istruzione, all’assistenza sanitaria, ai trasporti, agli alloggi e alla tecnologia.

Nonostante l’Italia abbia ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità manca ancora un sostegno significativo per le persone disabili in termini di assistenza economica, come dagli “Adeguati livelli di vita e protezione sociale” dell’art.28 del Trattato.

Sia l’Italia che l’Unione Europea sono Stati Parti della Convenzione ONU, l’Italia dal 3 marzo 2009,e l’Unione Europea dal 23 dicembre 2010, che riconosce il diritto a uno standard di vita adeguata alle persone disabili e le loro famiglie, in particolare l’articolo 28 afferma che gli Stati Parti riconoscono il diritto a un adeguato tenore di vita e protezione sociale alle persone con disabilità e le loro famiglie, compreso l’accesso al cibo, ai vestiti e all’alloggio. Inoltre, devono essere adottate misure appropriate per proteggere e promuovere questo diritto senza alcuna discriminazione basata sulla disabilità.

La prima erogazione del 26 gennaio dell’Assegno di Inclusione da parte dell’attuale governo di un importo medio mensile di 10,84 euro in più delle stime, e cioè 645,84 euro di media mensile contro 635 euro stimati dal Ministero del Lavoro, che a regime andranno a oltre 600mila famiglie che hanno fatto domanda, per una platea potenziale di 737mila nuclei familiari, che assumendo che facciano tutti domanda di Assegno di Inclusione, e che verrà accolta a tutti, beneficerà 1,757 milioni di persone,3 sui 5,674 milioni di poveri assoluti in Italia.

Nel 2009, l’Italia ha istituito l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità per promuovere l’attuazione della Convenzione ONU e monitorare le politiche sulla disabilità. Tuttavia, già nel rapporto all’Italia datato 31 agosto 2016 dal Comitato ONU delle Persone con Disabilità sono state sollevate preoccupazioni riguardo alla risposta del nostro Paese sui diritti delle persone con disabilità, incluso per quanto riguarda i livelli di povertà e la carenza di protezione sociale.
Secondo un articolo del Sole 24 Ore, “La mancanza di fondi pesa sulle persone con disabilità”, le persone con disabilità in Italia sono quasi 8 milioni, 7.658.000, circa il 13% della popolazione. Si tratta spesso di single anche anziani al limite della non autosufficienza. 11 dicembre 2023

Con la Legge 3 marzo 2009 n. 18 il Parlamento italiano ha autorizzato la ratifica e l’esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e del relativo protocollo opzionale sottoscritta dall’Italia il 30 marzo 2007, che diventa legge dello Stato. ll Sole 24 Ore, “Assegno d’inclusione e supporto di formazione, ecco l’identikit di chi li ha chiesti”. Il Sole 24 Ore, “Si contano oltre 5 milioni 674 mila poveri assoluti in Italia, un residente su dieci”.

L’unico documento pubblico del Comitato ONU delle Persone con Disabilità, in assenza di un documento dell’Italia: in altre parole, sull’Osservatorio, c’è solo la prima risposta dell’ONU. Nonostante i progressi compiuti, l’Italia è ancora priva in termini di sostegno economico alle persone disabili, come dovrebbe essere nella Convenzione delle Nazioni Unite. La Commissione europea ha adottato la Strategia europea per la disabilità 2021-2030 per affrontare le discriminazioni e le barriere che incontrano le persone disabili nell’Unione Europea sulla base della Convenzione ONU e delle proprie precedenti politiche programmatiche sulla disabilità.

Tuttavia, tale Convenzione, approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU il 13 dicembre 2006, rappresenta un importante risultato raggiunto dalla comunità internazionale in quanto strumento internazionale già vincolante per gli Stati Parti. L’Italia e l’Unione Europea hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite, che mira a promuovere e proteggere i diritti e le libertà delle persone disabili, e avendo l’Italia sottoscritto anche il protocollo opzionale, significa la volontà politico-legale di attuare tutta la Convenzione ONU.

È fondamentale che l’Italia dia piena attuazione ai diritti delle persone con disabilità, senza ulteriori ritardi. L’attuazione prioritaria dell’articolo 28, “Adeguati livelli di vita e protezione sociale”, rappresenterebbe un significativo passo avanti per l’Italia e per i suoi oltre 7,5 milioni di cittadini disabili, che sono tra le persone più vulnerabili del nostro Paese. Marco Farinelli è inabile civile. Nel 1992 ha conseguito un Master of Arts in scienze politiche con specializzazione in relazioni internazionali alla University of Pennsylvania negli Stati Uniti. Questo titolo accademico è stato riconosciuto nel 1995 dall’Università di Bologna come equivalente a una Laurea in Scienze Politiche con indirizzo Politico-Internazionale.
“Un’Unione dell’uguaglianza: strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030.

Presentazione del libro “ Una Persona alla Volta” di Gino Strada.

L’ASSOCIAZIONE E I SUOI RICONOSCIMENTI 

Emergency è la più̀ importante associazione umanitaria italiana fondata nel 1994 a Milano, da Gino Strada, insieme alla moglie Teresa Sarti. L’obiettivo della fondazione si basa nel prestare cure mediche e chirurgiche gratuite ma di alta qualità̀ alle vittime di guerra, delle epidemie e della fame in tutto il mondo. All’inizio la missione originaria dell’associazione si focalizza nel prestare assistenza feriti e mutilati dalle mine anti uomo e dai bombardamenti ovunque ci fosse un conflitto (Africa e Asia in primis). Col tempo la missione si è estesa alla difesa dei diritti e della dignità̀ umana, facendo della solidarietà̀ e del pacifismo i capisaldi dell’organizzazione che nel 1998 viene riconosciuta come Onlus e nel 1989 come Ong. Emergency può̀ contare di un’attivissima rete di volontari, medici ma non solo (fisioterapisti, ingegneri, operatori sanitari), che arriva soprattutto nei paesi del cosiddetto Terzo Mondo tramite ospedali o progetti di assistenza: Afghanistan, Cambogia, Sudan, Sierra Leone, Eritrea, Rwanda, Palestina, Algeria, Libia, Nicaragua, Sri Lanka. Fiore all’occhiello di Emergency è il centro Salan di cardiochirurgia in Sudan. L’associazione è stata operativa in Kosovo durante il lungo conflitto nei Balcani e opera anche in Italia gestendo 3 poliambulatori, 3 ambulatori, 3 ambulatori mobili, 2 unità mobili e uno sportello di orientamento socio-sanitario a supporto dei più fragili.

EMERGENCY ha acquisito lo status di ONLUS nel 1998 e di ONG nel 1999, ed è stata riconosciuta come ONG partner delle Nazioni Unite – Dipartimento della Pubblica Informazione dal 2006. Dal 2015 fa parte del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) come associazione in Special Consultative Status. Dal gennaio 2018 è divenuta partner ufficiale dell’European Union Civil Protection and Humanitarian Aid. Nel novembre 2020, a seguito della valutazione positiva della richiesta di partenariato all’European Civil Protection And Humanitarian Aid Operations (ECHO), è stato assegnato a EMERGENCY il EU Humanitarian Partnership Certificate.

CONTENUTI – PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ UNA PERSONA ALLA VOLTA” 

Una persona alla volta” è il libro di Gino Strada, il quale racconta in prima persona dell’impegno e delle esperienze che l’hanno condotto da giovane chirurgo di Sesto San Giovanni fino a Paesi lontani sconvolti dalla guerra. In ognuna delle pagine risuona una riflessione radicale e profondamente politica, che chiedono l’abolizione della guerra e il diritto universale alla salute.

Il libro è dedicato soprattutto ai ragazzi per parlare di scelte, di priorità̀ umane e di repulsione all’indifferenza.

Da Kabul a Hiroshima, si assiste a una narrazione appassionata e avventurosa delle radici che hanno ispirato Gino Strada, giorno dopo giorno, viaggio dopo viaggio. Ma anche una riflessione radicale sull’abolizione della guerra e sul diritto universale alla salute. Si racconta dell’impegno e delle esperienze che lo hanno condotto da giovane chirurgo di Sesto San Giovanni fino ai Paesi più lontani, per seguire l’idea che portava avanti con la sua passione e con EMERGENCY: salvare vite umane e lottare per i loro diritti

OBIETTIVI 

Sensibilizzare gli studenti alle iniziative di volontariato, secondo gli intenti del progetto “Volontariato in Istituto”;

Sperimentare una nuova forma di apprendimento che nasce da un’esperienza diretta che implica una forte componente emotiva, favorendo altresì̀ una relazione tra vita reale e teoria;

Favorire un clima di classe solidale e cooperativo;

Sensibilizzare all’importanza di temi riguardanti l’ambito umanitario

Promuovere l’auto-stima degli studenti attraverso la propria capacità progettuale ed operativa 

 

Incontriamo AVIS

Incontro formativo con l’associazione “AVIS”

L’ASSOCIAZIONE E I SUOI RICONOSCIMENTI

AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) è un’associazione privata, senza scopo di lucro, che persegue un fine di interesse pubblico: garantire un’adeguata disponibilità di sangue e dei suoi emocomponenti a tutti i pazienti che ne abbiano necessità, attraverso la promozione del dono, la chiamata dei donatori e in alcuni casi anche la raccolta diretta di sangue, d’intesa con le strutture ospedaliere pubbliche. Fonda la sua attività sui principi della democrazia, della libera partecipazione sociale e sul volontariato, quale elemento centrale e insostituibile di solidarietà umana. Vi aderiscono tutti coloro che hanno intenzione di donare volontariamente, anonimamente, periodicamente e gratuitamente il proprio sangue, ma anche chi, non potendo compiere questo gesto perché non idoneo, desideri collaborare gratuitamente a tutte le attività di promozione e organizzazione. Oggi è la più grande organizzazione di volontariato del sangue italiana che, grazie ai suoi associati, riesce a garantire circa l’80% del fabbisogno nazionale di sangue. Nel complesso, AVIS può contare su oltre 1.300.000 soci, che ogni anno contribuiscono alla raccolta di oltre 2.000.000 di unità di sangue e suoi derivati. AVIS è presente su tutto il territorio nazionale con oltre 3400 sedi (numero che comprende anche 19 sedi fondate in Svizzera da emigranti italiani negli anni Sessanta). Molto impegno è riservato alla promozione della solidarietà, della cittadinanza attiva e degli stili di vita sani e corretti. A queste attività si aggiunge anche il sostegno alla ricerca scientifica e la partecipazione a progetti di cooperazione internazionale. Nel conseguimento di tutti questi obiettivi, AVIS può contare sulla collaborazione delle più importanti e prestigiose istituzioni nazionali e di soggetti privati con cui ha stipulato accordi di collaborazione e protocolli d’intesa.

CONTENUTI

L’incontro si focalizzerà sull’importanza della donazione, considerata come un gesto di solidarietà incondizionata che può salvare molte vite. Il bisogno di sangue ed ecomocomponenti non si ferma mai e per questo è importante dare il proprio contributo periodicamente. L’OMS ha infatti, stimato che in ogni Paese vi è la necessità di circa 40.000 unità di sangue intero per milione di abitanti. Potrebbero esserci innumerevoli ragioni che possano permettere di giustificare le motivazioni di una donazione, anche se la principale ragione deve necessariamente essere la volontà di aiutare il prossimo: contribuire a salvare una vita, ad aiutare le persone con deficienze circolatorie o con varie patologie legate al sangue, individui che hanno avuto complicazioni medico-sanitarie a seguito di un incidente stradale o che necessitano di frequenti trasfusioni per trapianti ed interventi chirurgici.

Va detto che al di là del compiere una buona azione finalizzata ad aiutare coloro che ne hanno necessità, l’atto in sé porta via solo pochi minuti al donatore e permette di ottenere un controllo accurato e costante del proprio stato di salute, in quanto ogni campione viene adeguatamente analizzato dal centro trasfusionale per evitare che il ricevente ottenga sangue inadatto o inutilizzabile allo scopo; dunque non solo la possibilità di fare del bene – attività già di per sé fortemente remunerativa a livello personale e morale – ma anche una contestuale verifica gratuita dello stato di salute di chi ne compie l’atto

Nel corso della conferenza verranno presi in considerazione i requisiti richiesti per cominciare a donare il sangue, come farlo e quali vantaggi ha il donatore oltre a illustrare i principi etici di questo atto fondamentale, riportati di seguito:
1. Anonimato– L’identità del donatore e del ricevente sono gestite nel rispetto della privacy dagli operatori del Sistema trasfusionale e dalle associazioni di volontariato;
2. Responsabilità – La donazione del sangue è una scelta libera, consapevole e responsabile;
3. Volontariato– Il sangue e gli emocomponenti non possono essere fonte di profitto; il valore di una unità di sangue/emocomponente è fissato in base agli oneri sostenuti per la raccolta, la preparazione, la qualificazione e la distribuzione dei prodotti sanguigni.
4. Gratuità – La donazione del sangue è gratuita e non può essere remunerata in alcun modo.
5. Igiene – ll materiale utilizzato per ogni prelievo è sterile e monouso;
6. Qualità– Il rispetto delle buone pratiche e i numerosi controlli sui materiali utilizzati garantiscono la miglior qualità dei prodotti trasfusionali.
7. Periodicità – Il sangue di donatori periodici rappresenta una garanzia di affidabilità e sicurezza per il ricevente nonché certezza di approvvigionamenti. Il donatore periodico è controllato dal punto di vista medico, in quanto sottoposto ad accurate visite e attenti controlli sul sangue.

OBIETTIVI

  •  Sensibilizzare gli studenti alle iniziative di volontariato, secondo gli intenti del progetto “Volontariato in Istituto”;
  • Sperimentare una nuova forma di apprendimento che nasce da un’esperienza diretta che implica una forte componente emotiva, favorendo altresì una relazione tra vita reale e teoria;
  • Favorire un clima di classe solidale e cooperativo;
  • Sensibilizzare all’importanza di temi riguardanti l’ambito umanitario
  • Promuovere l’auto-stima degli studenti attraverso la propria capacità progettuale ed operativa

Accoglienza STUDENTESSE provenienti dall’UCRAINA

La Nostra cooperativa  attribuisce da sempre un’importanza fondamentale al ruolo svolto dalle EMOZIONI le quali gestiscono tutti i rapporti umani e che consentono di immedesimarci con spirito empatico verso coloro che vivono situazioni di difficoltà.

La ONLUS SANT’AMBROGIO  si configura, quindi, come spazio di INCLUSIONE e ACCOGLIENZA che conduce alla valorizzazione di percorsi di COLLABORAZIONE ATTIVA, grazie a importanti principi, quali RESILIENZA e ricerca di ARMONIA.

Forte del suo IMPEGNO PEDAGOGICO e CULTURALE, la ONLUS SANT’AMBROGIO  ha voluto mettere a disposizione tutte le risorse necessarie per offrire un’opportunità di vita migliore a cinque studentesse provenienti dall’Ucraina in fuga dagli orrori della guerra, dando loro la possibilità di proseguire il loro percorso di studi, affinché questo terribile conflitto non infranga i loro sogni e le loro speranze.

Da lunedì 23 maggio, attiveremo  progetti graduali di scolarizzazione, alfabetizzazione e supporto psicologico per permettere alle studentesse di affrontare serenamente a partire dall’anno scolastico 2022/2023 un percorso che le porterà alla fine del loro ciclo di studi.

Si tratta di un’iniziativa ponderata – inserita in una ben precisa offerta pedagogica e di socialità a vantaggio delle studentesse ucraine – affinché possano entrare senza frizioni nel nostro sistema e siano quindi pronte alla ripresa dell’anno scolastico.Teniamo, inoltre, a precisare l’assoluta gratuità della Nostra iniziativa. Non riceviamo, infatti, nessun finanziamento né da parte di enti pubblici né privati.

Tutte le Famiglie che volessero aderire a tale progetto, possono manifestare il loro sostegno con la donazione di un libero contribuito alla Nostra Cooperativa Sociale. Successivamente al versamento di tale contributo, rilasceremo un attestato di donazione che sarà detraibile fiscalmente come previsto dalla normativa vigente. 

ONLUS SANT’AMBROGIO COOPERATIVA SOCIALE
VIA ALESSANDRO TADINO 19 – 20154 MILANO
IBAN: IT76 Q0569601 6020 0001 0178 X52
Ringraziamo anticipatamente tutti coloro che vorranno partecipare all‘ iniziativa. 

Formazione Professionale

FORMAZIONE PROFESSIONALE: COSA E’?

 

Di solito, quando si parla di formazione professionale, ci sono poche informazioni e quelle poche esistenti, sono anche abbastanza vaghe e poco precise.  E allora specifichiamo in questa sede, in modo sintetico, di cosa si tratta.

Con il termine “formazione professionale”  ci si riferisce a tutte quelle azioni che sono collegate al mondo formativo e a tutti gli strumenti messi a disposizione per essere qualificati in una certa professione, per poterla svolgere con appropriate conoscenze e competenze e, quindi, per essere competitivi nell’ambito di questa determinata professione. Infatti, per essere definiti “professionisti”, oppure per essere “professionali” nell’ambito di una determinata professione, occorrono due elementi indispensabili: le conoscenze e le competenze. Detta in maniera più semplice, occorre avere le conoscenze teoriche e le competenze pratiche relative a delle specifiche professioni.

Per esempio: se vuoi essere “professionale” nell’ambito di una professione come l’avvocato, devi sicuramente conoscere le norme del diritto pubblico, del diritto privato, del diritto amministrativo etc etc., ma devi anche sapere come queste norme devono essere applicate per difendere un cliente in tribunale. Perché non è sufficiente “sapere” che esista la norma X o l’articolo Y! Devi anche “sapere applicare” le norme e gli articoli del Codice Civile per difenderlo. Cioè devi “saper fare” l’avvocato. Questo schema vale per qualsiasi professione.

Quindi, quando si parla di formazione professionale, ci si riferisce a  tutte quelle azioni che si svolgono nell’ambito di:

  • Formazione specifica/specialistica : in questo caso si parla di corsi di qualifica, corsi post-diploma, corsi post-laurea, formazione continua, corsi di aggiornamento, corsi per apprendistato etc etc
  • Strumenti di accompagnamento e supporto per la formazione, che possono assumere la forma di voucher formativi oppure di borse di studio per la frequenza di corsi e altri…
  • Percorsi di formazione individuali quali: workshop, tirocini formativi (detti stage), work experiences e altro ancora.

In ogni Regione del nostro Paese esistono dei centri di formazione professionale che sono autorizzati dalle Regioni stesse a svolgere corsi di formazione per professionalizzare le risorse umane; questi centri di formazione professionale hanno a disposizione alcuni strumenti finanziari come il Fondo Sociale Europeo (F.S.E.) che finanziano i corsi. L’obiettivo del F.S.E . è proprio quello di qualificare le persone a svolgere al meglio una certa professione, poiché parte dal concetto fondamentale secondo il quale la competitività di un Paese dipende molto dalle risorse umane che sono messe nelle varie posizioni.

Ti è mai successo di andare in un ufficio pubblico, chiedere un’informazione per qualcosa che ti serve, e uscire senza avere risolto nulla? Oppure: ti è mai successo di andare in un negozio (per esempio di elettronica), chiedere informazioni sulle prestazioni del computer portatile che ti serve, e trovarti di fronte un addetto che non conosce nessuna caratteristica tecnica del computer che ti interessa? A noi sì, è successo tante volte… E da cosa dipende che la persona a cui hai fatto la domanda non ha saputo dare la risposta? Dalla sua formazione!! E perché l’ufficio pubblico o l’azienda privata non hanno tenuto conto di fare un’adeguata formazione al loro personale dipendente? Che tipo di pensieri ti passa per la mente quando ti trovi davanti a situazioni del genere?

La risposta a questa e ad altre domande è la mancanza di formazione professionale… Spiegarsi con persone competenti nell’ambito della loro professione, qualunque essa sia, è sinonimo di qualità. E le aziende che riescono a formare in modo adeguato i loro dipendenti sono poi quelle che eccellono sul mercato fino a diventare leader dello stesso.

Quindi, l’obiettivo della formazione professionale è qualificare quanto più possibile le persone per farle diventare professionisti del loro lavoro. Naturalmente, un aspetto fondamentale della formazione professionale è l’analisi del mercato del lavoro, detta analisi del fabbisogno formativo. Che cos’è? E’ un’analisi che è condotta nell’ambito del mercato del lavoro ed è rivolta a conoscere quali sono le figure professionali maggiormente richieste dal mercato del lavoro. Quest’ analisi è il presupposto per effettuare le azioni di formazione professionale e si basa sul contesto territoriale del mercato del lavoro analizzato. Infatti, le azioni formative seguono in linea logica l’analisi di fabbisogno, poiché si fa formazione su una certa professione lì dove c’è richiesta. Sarebbe assurdo formare professionisti per professioni che non sono richieste dal mercato. Al contrario, e questo è fondamentale, lì dove c’è richiesta di una certa professionalità, è fondamentale fare formazione per quella professionalità, poiché il mercato del lavoro molto probabilmente assorbirà proprio quella risorsa umana che si è formata per quella professione.

Per comprendere meglio, facciamo un esempio: dall’analisi del fabbisogno formativo è emerso che nel territorio di Milano  ci sono pochi professionisti nell’ambito della gestione del personale capaci di fare paghe e contributi, ed è emerso che le aziende di Milano  e Provincia si rivolgono a delle aziende di Pavia per farsi fare le paghe e i contributi. Io so che che questa è un’esigenza del mercato del lavoro di Milano  e organizzo un corso di formazione professionale in paghe e contributi. I partecipanti al corso, dopo averlo terminato e avere ottenuto la qualifica professionale, possono accedere direttamente al mercato e proporsi come professionisti in paghe e contributi e trovare quindi una collocazione lavorativa. Questo è lo scopo della formazione professionale.

 

Aiutare gli altri

Aiutare gli altri, significa spesso “arricchire sé stessi”?

Siamo convinti che il ruolo del volontariato nella società̀ sia fondamentale giacché punto d’incontro tra realtà̀ e problemi differenti. Nella realtà̀ in cui viviamo, abbiamo visto o partecipiamo attivamente ad associazioni che si impegnano in questa direzione.

Nel nostro territorio abbiamo diverse realtà̀ già̀ concretizzate, ad esempio: i vari gruppi che si occupano dei giovani nelle varie fasce di età̀ educandoli durante il loro tempo libero nel loro percorso di crescita con attività̀ ludiche; altri gruppi che in strutture appropriate si occupano degli animali abbandonati offrendo loro le cure e le attenzioni di cui hanno bisogno per farli stare meglio; altre persone si dedicano all’assistenza immediata di persone in difficoltà, in particolare al trasporto di persone malate con mezzi attrezzati per le emergenze; c’è anche chi si occupa di persone disabili fornendo loro sostegno pratico e morale nelle loro attività̀ quotidiane; associazioni che sono attente alle realtà̀ più̀ emarginate della società̀ recandosi direttamente nei luoghi dove queste persone trovano rifugio portando loro ascolto e conforto ma anche possibilità̀ concrete di “rinascita” fisica e spirituale. Tutti possiamo essere un punto d’aiuto verso il suo prossimo, con la consapevolezza che l’altro, nelle sue fragilità̀ ed esigenze, ha bisogno di essere ascoltato ed amato come ognuno di noi.

IL RUOLO DELLA SCUOLA nella sensibilizzazione delle persone su temi sociali e civili (possibilità̀ e difficoltà).

È un ruolo importante . La scuola da la possibilità̀ alle persone di poter stare assieme, sia che abbiano difficoltà o no , quindi persone con disabilità possono andare a scuola con persone che non ce l’hanno, anche perché́ siamo TUTTI UGUALI. LA SCUOLA ci prepara ad avere dei comportamenti giusti nel mondo del lavoro.
Esiste un mondo sociale esterno a quello del lavoro. RISPETTO
Non è sempre facile svolgersi una relazione con tutti. Esporsi è importante ma non è sempre facile . La scuola e non solo dovrebbe farci capire e riflettere su come comportarci sia in abito lavorativo che al di fuori .
Educazione: dentro e fuori della scuola.
Rispetto: se voglio essere rispettato, deve rispettare.

Ascolto: imparare ad ascoltare .

Che cosa sono le ONLUS

Che cosa sono le ONLUS ?

Sono in molti a chiedersi il significato di questo termine, soprattutto i responsabili di associazioni e agenzie, operanti nel mondo del sociale e del volontariato, che desiderano conoscere un po’ dal vicino a questa nuova realtà ora ufficialmente riconosciuta dallo Stato Italiano.  Il termine ONLUS deriva da “Organizzazioni non lucrative di utilità sociale” e riguarda le associazioni, gli enti e le cooperative “no-profit” che a vario titolo operano sul territorio nazionale.

I requisiti per inquadrare l’ente come ONLUS:
– natura privatistica dell’ente (gli enti pubblici sono esclusi)
– perseguimento esclusivo di fini solidaristici
– campo di applicazione: assistenza, beneficenza, istruzione, ricerca, tutela naturalistica e dell’ambiente, cultura, arte, sport
– democraticità dello statuto
– trasparenza dei bilanci
– obbligo di destinazione dei beni, residuati allo scioglimento a favore di altre ONLUS o a fini di pubblica utilità
– limitazioni sugli emolumenti degli amministratori e sui compensi a terzi
– divieto di distribuire utili
– divieto di cedere beni o servizi agli associati a condizioni più favorevoli.

Definizione

Introduzione di una nozione di diritto speciale neutra (fondazioni, associazioni, enti eccetera), operante nei campi dell’assistenza sociale e socio-sanitaria, assistenza sanitaria, beneficenza, istruzione, formazione, sport dilettantistico, tutela artistica e dell’ambiente, sviluppo di cultura e arte, tutela dei diritti civili, ricerca scientifica, con finalità solidaristica e con rigidissimi requisiti statutari. Esclusione autoritativa per enti pubblici, società non cooperative, enti bancari, partiti e movimenti politici, sindacati e associazioni di datori di lavoro e di categoria. Regime separato parzialmente per le associazioni di promozione sociale ed enti ecclesiastici.
Reddito d’impresa (dell’ente n.c./Onlus)  Escluso in caso di conformità o accessorietà dell’attività produttiva agli scopi istituzionali di perseguimento di finalità di solidarietà sociale Enti di volontariato, organizzazioni non governative, cooperative sociali  Assimilazione automatica al regime onlus, con conservazione delle norme specifiche di miglio favore
Anagrafe Onlus  È introdotto un regime di registrazione obbligatoria, delle Onlus, affidato alla Direzione Entrate Deduzioni e detrazioni per liberalità  Estensione del plafond generalizzazione a tutte le Onlus anche non riconosciute. Resta ferma la deducibilità delle dazioni alle persone giuridiche non Onlus. Introdotte le deducibilità per assegnazioni di personale d’impresa alle Onlus, devoluzioni di prodotti alimentari e farmaceutici e altri.
Scontrini e ricevute  Esonero per le Onlus sulle operazioni d’impresa riconducibili alle attività istituzionali Ritenute su contributi  Esonero generalizzato per le Onlus Bollo, registro, spettacoli, CC.GG., tributi locali, successioni e donazioni  Generalizzazione delle esenzioni su base soggettiva (Onlus). Sui tributi locali è l’ente impositore a decidere.
Contabilità fiscale obbligatoria  Obbligo di bilancio “civile”, come condizione per le agevolazioni fiscali, rivolto a tutte le attività istituzionali e commerciali c.d. connesse. Obbligo di revisori oltre determinati importi.
Sanzioni per abuso di titolo di Onlus Sanzione amministrativa
Indebita godimento dei benefici Onlus  Responsabilità solidale, per rappresentanti legali e organi amministrativi, su imposte, sanzioni, interessi
Titoli di solidarietà  Lo “spread” negativo sul tasso di riferimento fissato dal Tesoro è costo deducibile dal reddito d’impresa dell’investitore
Le principali agevolazioni:

  • Contabilità molto semplificata
    – IVA sugli acquisti al 5%
    – non imponibilità ai fini delle Imposte Dirette, dell’IVA e dell’Imposta sugli Spettacoli dei proventi di attività funzionali al perseguimento degli scopi sociali anche se fiscalmente
    commerciali
    – esenzione bollo, concessioni governative ecc.
    – tasse di registro in misura fissa
    – imposta ipotecaria sugli acquisti di immobili in misura fissa
    – esenzione INVIM sulle compravendite immobiliari
    – deducibilità fino a tre milioni degli atti di liberalità di privati fatti alle ONLUS
    – disciplina speciale per le cessioni gratuite di beni e servizi dalle società commerciali alle ONLUS
    – esenzione totale sulle sottoscrizioni pubbliche legate a speciali ricorrenze.

Le sanzioni:

Anzitutto è prevista la responsabilità solidale e personale dei legali rappresentanti e dei membri agli organi direttivi per le imposte e le relative sanzioni ,inoltre la violazione dei requisiti indicati al punto secondo e necessari per godere del regime agevolato comporta:
a) sanzioni penali per gli amministratori;
b) lo scioglimento dell’organizzazione;
c) l’intervento del Tribunale per la devoluzione dei beni.”

 

 

IL VALORE DELLA Solidarietà’

IL VALORE DELLA Solidarietà

Oggi si sente spesso parlare di solidarietà, di questo grande valore e sentimento che dovrebbe essere presente nella nostra vita e nella nostra società, anche se non sempre è così. Ma cosa significa solidarietà? Esseri solidali vogliono dire aiutare il prossimo, moralmente e materialmente, ed è sinonimo di fratellanza e amore verso gli altri; tutti questi sono ideali predicati dalla chiesa cristiana, ma che è bene diffondere anche tra chi non è credente o appartiene ad altre società ed etnie, poiché la solidarietà dovrebbe essere una presenza costante nel nostro carattere e nel nostro modo di fare.
Purtroppo nel mondo moderno la solidarietà è un valore che sta scomparendo, soppiantata da egoismo, competitività e altri atteggiamenti e sentimenti negativi.
Sin da piccoli, infatti, cerchiamo di migliorarci ma, per farlo, spesso ci confrontiamo con persone che hanno il nostro stesso intento entrando poi in competizione con esse. In realtà una sana competizione può anche essere utile per farci vedere il mondo da una prospettiva diversa e può fare in modo di stimolarci e motivarci per fare progressi; spesso però la contesa diventa negativa e volta solo a prevalere sugli altri, a primeggiare e far sfigurare il prossimo. Purtroppo questo tipo di “gara” è sempre più diffuso in tutti gli ambienti: tra i bambini che magari cercano di apparire migliori dei fratelli o degli amici agli occhi dei genitori e dei parenti; a scuola o al lavoro quando si cerca di ottenere voti migliori di altri compagni o una promozione, un incarico di maggior rilievo rispetto ai colleghi, provando con ogni mezzo a mettere in cattiva luce il prossimo. In famiglia o a scuola il motivo della competizione spesso è indotto dai genitori o dell’insegnante che volendo far migliorare il proprio figlio o alunno innescano questo meccanismo che porta poi ad un cattivo rapporto con gli altri. Tutto ciò però spesso ci fa sentire frustrati, poiché non riusciamo a raggiungere la meta che ci poniamo. Sarebbe opportuno che nella società moderna fossero più diffusi i valori di fratellanza e solidarietà perché in questo modo si riuscirebbe a vivere meglio senza tanti scontri e tanto odio. Raggiungere questo ideale è difficile se non impossibile, si potrebbe tuttavia migliorare dando più spazio ai sentimenti positivi, per provare a vivere meglio. La solidarietà è un valore antico, ma anche in una società moderna e avanzata come la nostra ci dovrebbe essere il posto per gli antichi valori perché con essi si può migliorare il futuro.